Che cos’è l’esame vestibolare e in cosa consiste, i nostri consigli

Fondamentale per trovare l’origine dei disturbi dell’equilibrio e per rilevare eventuali problematiche di movimento è l’esame vestibolare.

Patologie diverse possono essere riconducibili a vertigini, giramenti di testa, problemi di equilibrio che, nel momento in cui presentano una lunga durata possono causare seri problemi. L’otorinolaringoiatra attraverso l’esame vestibolare permette di indagare sui disturbi che li provocano e in alcuni casi, è possibile risolverli nel corso di una stessa seduta.

La funzionalità vestibolare, cioè di vestibolo e labirinto che mediante alcuni impulsi, inviano informazioni al cervello relative alla posizione del corpo e della testa all’interno dello spazio, vengono analizzati attraverso appunto l’esame vestibolare. La labirintite e le vertigini, disfunzioni dell’apparato vestibolare, sono le cause più comuni di disturbi dell’equilibrio.

Esame vestibolare: in cosa consiste

Durante l’esame vestibolare viene preso in analisi il nistagmo, cioè i movimenti involontari dei globi oculari che vengono sollecitati da specifici movimenti. Per tutta la durata dell’esame, il paziente indossa degli specifici occhiali o dei dispositivi simili a maschere, che impediscono di poter fissare un punto fisso. Viene svolto su un normale lettino da visita e l’otorinolaringoiatra applica dei movimenti della testa per controllare quali stimoli provocano il disturbo.

L’esame ha la durata di circa quindici minuti e permette al dottore attraverso l’analisi della tipologia di movimento di effettuare una diagnosi.

Esame positivo o negativo?

Se il dottore nel corso dell’esame riscontra una vertigine posizionale benigna, può nel corso della stessa seduta effettuare manovre liberatorie che possono risolvere il problema. Infatti, questi disturbi vengono causati dallo spostamento della sede naturale degli otoliti, piccoli cristalli presenti nell’orecchio interno, che hanno la funzione di sensori del movimento.

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