Con l’avvicinarsi della primavera si scatenano anche i rischi di allergie nei soggetti particolarmente sensibili agli allergeni tipici della stagione.
Per le persone particolarmente allergiche a pollini e allergeni aerei l’arrivo della primavera significa solo una cosa: problemi a naso, occhi e bronchi. Le allergie primaverili sono causa di reazioni scatenanti che colpiscono questi distretti e che provocano sintomi fastidiosi.
Se sei un soggetto particolarmente allergico non dovresti sottovalutare i sintomi, in quanto l’allergia tende ad aggravarsi progressivamente con il passare degli anni e soprattutto la crisi allergologica è un’infiammazione che danneggia col tempo gli organi colpiti.
Quello che puoi fare è rivolgerti a un otorinolaringoiatra, che si occupa nello specifico di patologie e disturbi che interessano la regione di gola e naso. A Milano la dottoressa Ambra Barbagallo è l’otorinolaringoiatra che aiuta adulti e bambini nell’attenuare e risolvere le reazioni scatenate da allergie aeree. Ecco come.
Le allergie primaverili: i sintomi
In primavera pollini di piante stagionali ma anche acari della polvere e peli di animali (presenti perennemente tutto l’anno) si diffondono nell’aria andando a colpire, attraverso la respirazione, naso e gola.
In campo otorinolaringoiatrico la sintomatologia tipica avvertita dai pazienti che si presentano nei nostro studio di Milano riguarda l’oculo-rinite allergica, ovvero occhi rossi, prurito e lacrimazione persistente, starnuti, ostruzione nasale e rinorrea.
Alcune forme più gravi di allergia possono anche manifestarsi anche con febbre e otite sieromucosa, soprattutto in età infantile.
Come diagnostichiamo le allergie
La diagnosi delle allergie primaverili avviene a livello clinico, ovvero attraverso l’osservazione della sintomatologia, delle sue modalità di insorgenza e frequenza.
La dott.ssa Barbagallo procede poi con alcuni test per accertare la presenza di un’allergia – prick test e rast test – e con l’indagine delle cavità nasali attraverso endoscopia nasale.
Si tratta di indagini indolori e non invasive per il paziente, il cui obiettivo è accertare i sospetti di rinite allergica e valutazione degli allergeni che la hanno scatenata.
L’endoscopia viene eseguita tramite un endoscopio rigido o flessibile con il quale la dottoressa esplora le cavità nasali e ne osserva la conformazione anatomica, la presenza di ipertrofia nei turbinati e l’aspetto della mucosa.
La terapia
Una volta diagnosticata l’allergia, accompagniamo il paziente verso la terapia più idonea. Partiamo da una considerazione: in presenza di un’allergia la cura migliore è evitare l’esposizione con l’allergene scatenante; questo non sempre è possibile, ad esempio quando si tratta di pollini o acari della polvere.
Per eliminare all’origine il rischio di una reazione allergica si può agire da più fronti, in base alla gravità dell’allergia. Si inizia generalmente con rimedi topici specifici come possono essere spray nasali o bronchiali, fino ad arrivare a farmaci antistaminici o cortisonici.
Tuttavia tali rimedi sono solo dei palliativi e non sono in grado di eliminare completamente l’allergia, costringendo il paziente a un ciclo continuo di somministrazione.
L’unica forma di trattamento che porta a una stabilizzazione della malattia è la terapia desensibilizzante ovvero la somministrazione di un vaccino antiallergico.
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